
Una domanda che molte persone e addetti ai lavori mi pongono è “Che igrometro devo comprare per diagnosticare l’umidità?”
Ovviamente la risposta non è scontata, in commercio esistono sostanzialmente tre metodi per valutare l’umidità in un materiale:
• Test al Carburo di Calcio, detto anche Metodo Hoechst, è previsto dalla Norma UNI 11121:2004, è un metodo diagnostico di tipo Quantitativo.
• Termobilancia (non rientra però come Igrometro)
• Igrometri dielettrici.
Quest’ultimi si dividono in tre tipologie e in commercio sono disponibili diversi tipi di igrometro basati sul principio dielettrico i più diffusi sono:
• Igrometro Capacitivo a Sfera, con capacità di lettura media pari a 40 mm, ci sono modelli che leggono fino a 100 mm;
• Igrometro a Microonde, con capacità di lettura media paria a 300 mm, alcune sonde arrivano a circa 1 mt;
• Igrometro Resistivo, con capacità di lettura media pari a circa 45/50 mm.
È bene specificare che questa tipologia di igrometri fornisce solo ed esclusivamente delle misurazioni di tipo qualitativo e non quantitativo, quindi totalmente inutili in ambito legale.
Il livello di criticità dell’umidità riscontrata con questo tipo di igrometri può essere classificato a livello qualitativo secondo il seguente intervallo di valori:
da 0% a 33.3% poco critico (verde)
da 33.3% a 66.6% media criticità (giallo)
da 66.6% a 99.9% critico (rosso)
la scala può essere anche espressa in 0-200 dgt, 0-20%, 0-100 dgt, ecc… a seconda della tipologia e del produttore.
La scala più diffusa è lo 0-100%.
Di regola un valore più alto indica il punto più umido, ma è bene fare attenzione a questi importantissimi aspetti:
• I valori rilevati non dipendono solo dall’umidità;
• Dipendono dal tipo di umidità e dalla composizione del materiale;
• Questo metodo di rilievo non tiene conto se siamo in presenza di acqua libera o acqua di cristallizzazione.
Per questi motivi non può essere considerato un metodo diagnostico affidabile ma solamente indicativo.
Nelle foto sottostanti potete osservare in uno dei miei ultimi sopralluoghi, un esempio pratico di come questi strumenti possano ingannare i meno “esperti”.
Il muri di questo immobile sono totalmente asciutti (verificato sia tramite analisi visiva, sia con test del Carburo), sono assolutamente privi di umidità di risalita e siamo in un fabbricato che è rimasto chiuso per diversi anni…
Perché allora se il muro è asciutto, l’Igrometro capacitivo utilizzato segna quasi il fondo scala?
Eccovi la risposta: Siamo in presenza di acqua di cristallizzazione dovuta a idratazione da umidità igroscopica dei pochi sali presenti e soprattutto dall’igroscopicità dello strato di finitura del muro.
Ho poggiato volutamente l’Igrometro dove erano presenti le cristallizzazioni, ingannando lo strumento al fine di fornirvi una prova pratica di come questi strumenti vadano usati con molto criterio e aggiungo con onestà e buon senso soprattutto.
Chi era andato prima di me ad effettuare il sopralluogo aveva prospettato al cliente che, l’immobile era pieno di umidità di risalita, che i muri erano bagnati (solo perché il suo igrometro segnava 99%), e cosa ancora più grave che bisognava fare il vespaio!
Tradotto ho fatto risparmiare al cliente circa 20.000,00 euro credo…
Nella foto con vista generale del muro si nota perfettamente la natura patologica in questione.


